Fu durante l’estate del 1946 che il giovane Morihiro Saito si decise, dopo aver provato diverse arti marziali, a far visita al fondatore. Fu in quell’anno che Morihiro Saito venne accettato O’ Sensei, nel suo dojo, come Uchi dechi.

Gli anni che seguirono furono difficili, non solo per la dura pratica quotidiana a cui gli allievi erano sottoposti, dato che alla stessa si univa il lavoro nei campi e nella fattoria di O’Sensei, ma anche e soprattutto per il difficile periodo post-bellico in cui si trovava il Giappone.

Di tutti gli allievi che hanno frequentato il dojo di O’Sensei ad Iwama, solo Morihiro Saito è stato l’unico a rimanere vicino al fondatore. Fianco a fianco nella pratica Saito ebbe la fortuna di trascorrere, così, più tempo di chiunque altro con il fondatore.

A questa modo di comportarsi, O’ Sensei dimostrava tutta la sua generosità, il suo affetto e la sua fiducia per il giovane Saito. Dopo la morte di O’ Sensei, Saito divenne capo istruttore del dojo di Iwama e guardiano dell’Aiki Shrine.

Aveva servito il fondatore per ventiquattro anni e dopo la scomparsa di questi rimase fermo nella decisione di fare qualsiasi sforzo per preservare l’Aikido di Ueshiba. Morihiro Saito non pensò mai di interpretare ciò che aveva ricevuto da O’ Sensei, ma si limitava a memorizzare, studiare e riproporre ciò che aveva appreso dal maestro.

Morihei Ueshiba - Morihiro Saito - Hitohiro Saito

Morihei Ueshiba – Morihiro Saito – Hitohiro Saito

Morihiro Saito è stata la persona alla quale il fondatore, Morihei Ueshiba, ha affidato la direzione del suo dojo e la cura dell’Aiki Jinja (il tempio dell’Aiki).

La didattica dell’Iwama ryu è caratterizzata da una rigorosa progressione nello studio delle singole forme e di tutte le loro possibili evoluzioni, nonchè dall’intima relazione che intercorre tra le tecniche a mani nude e le tecniche di armi, spada e bastone.

Saito sensei è stata la figura che più di tutti ha preservato questa pedagogia, e che ha contribuito a sistematizzare, già quando O’ Sensei era ancora in vita. Lo scopo era poterla trasmettere a praticanti di ogni livello attraverso un metodo progressivo e razionale.

Ciò che distingue l’insegnamento di Saito Sensei, sulla base dello spirito e degli insegnamenti ricevuti dal fondatore, è l’uguale importanza che lo stile Iwama ryu dedica al tai jutsu (tecnica a mani nude) ed al bukiwaza (tecniche con le armi) che comprende lo studio del ken (spada di legno) e del jo (bastone di legno, medio).

L’allenamento costante all’Aiki Ken ed all’Aiki Jo permette di comprendere la giusta distanza e lo studio del baricentro sviluppando una corretta posizione e potenza nelle tecniche. L’interrelazione tra il taijutsu, il jo ed il ken era, per il fondatore, determinante ai fini dello studio e della pratica dell’Aikido.

Iwama ryu Aikido

Iwama ryu Aikido

Shin shin Aiki Shuren kai

Parlando di Iwama Ryu, quindi, si intende l’Aikido tradizionale di O’ Sensei, quello insegnato quotidianamente nel dojo di Iwama e riportato fedelmente, sino a ieri, dal M° Morihiro Saito ed oggi dal figlio di quest’ultimo, Hitohiro Saito attraverso lo Shin Shin Aiki Shuren Kai.

Hitohiro Saito non persegue solamente la pratica tramandatagli dal padre, ma lo fa anche nello stesso luogo in cui il fondatore ha deciso di ritirarsi all’inizio degli anni ’40, ad Iwama.

Con lo scopo di continuare il lavoro iniziato dal padre, Hitohiro Saito è oggi il naturale erede e portavoce dell’Aikido tradizionale di O’ Sensei.