L’Aikido non è altro che una espressione dello spirito d’Amore per tutte le cose viventi. (M. Ueshiba)

Dal lato religioso, Morihei Ueshiba era un devoto di una cosiddetta “nuova religione” Giapponese la “Omotokyo”, di natura parte neo-shintoista e parte socio-political idealista.

Un obiettivo della Omotokyo era l’unificazione di tutta l’umanità in un singolo “regno celeste sulla terra” dove tutte le religioni fossero unite sotto la bandiera della Omotokyo. E’ impossibile comprendere molti degli scritti di Morihei Ueshiba senza considerare la forte influenza della Omotokyo nella sua mente. O’ Sensei enfatizzo molto gli aspetti morali e spirituali di questa arte, incoraggiando lo sviluppo dell’armonia e della pace. “La via dell’armonia dello spirito” può essere uno dei modi in cui viene tradotto l’ideogramma “Aikido”.

O' Sensei - Katame Waza

O’ Sensei – Katame Waza

Sebbene l’idea che un’arte marziale spinga alla ricerca di pace ed armonia sembri paradossale, questa è una ferma base di quest’arte.

L’Aikido non ha gare o competizioni o “avversari”; tutte le tecniche di Aikido vengono apprese in modo cooperativo rispetto l’abilità di ogni praticante. Secondo il fondatore, lo scopo dell’Aikido non è la sconfitta degli altri, ma la sconfitta degli aspetti negativi che abitano la mente di ognuno di noi ed inibiscono un sua fluida esistenza. Nell’Aikido la competizione non esiste poiché l’accento è posto sullo sviluppo spirituale dell’individuo attraverso l’acquisizione delle tecniche difensive. La dimensione etica dell’Aikido impregna tutti gli aspetti della sua pratica, sia sul tatami che al di fuori di esso.

Allo stesso tempo le potenzialità dell’Aikido in termini di auto difesa non devono essere ignorate, anche se nella pratica quotidiana del dojo, lo svolgimento degli esercizi avviene in maniera “cooperativa” cosicché tecniche potenzialmente devastanti possono essere praticate senza sostanziali rischi.

A tal proposito è importante sottolineare che bisogna essere sempre coscienti del limite fra tecnica efficace e tecnica “fantastica”. Sarebbe erroneo supporre che la pratica dell’Aikido non sia potente o che le sue tecniche siano inefficaci. Praticato nella maniera tradizionale, così come è stato insegnato dal Fondatore (e come lo Shin Shin Aiki Shurenkai si prefigge di portare avanti) l’Aikido conserva un forte carattere marziale.

L’Aikido prevede tecniche capaci di causare seri danni, ma i suoi principi impediscono di avere un comportamento distruttivo. Per i neofiti va aggiunto che non ci sono scorciatoie nell’acquisizione dell’Aikido. Di conseguenza per poter ottenere un “profitto” dalla pratica dell’Aikido è una semplice questione di costante allenamento. Nessuno diventa esperto, come in tutte le cose praticate seriamente, in pochi mesi o anni.

L’Aikido non è semplicemente un modo per capire “come effettuare delle tecniche” ma è piuttosto un particolare metodo di pratica che permette di tradurre in realtà il principio secondo cui se ci si muove in uno stato di “mushin” (non-mente) le tecniche nascono in modo spontaneo, e si trasformano all’infinito che un tempo costituiva il fine ideale ricercato dalla maggior parte degli specialisti di arti marziali (bujyutsuka).

Questo concetto di “infinite tecniche che nascono spontanee” nell’Aikido viene tradotto con il termine Takemusu Aikido; la nascita di un numero infinito di tecniche partendo da pochi solidi principi.